"Be good, and if you don't be good be careful!" danish working-class miner

Sunday, May 22, 2011

Scouting - II

Andando più in giù nell'appennino ligure, e cercando un primo approdo di partenza per il viaggio (se si parte bene si è già a metà dell'opera, no?) son finuto a scoutare le zone a sud di Gavi e Voltaggio, due borghetti a ridosso del primo appennino ligure, collinoso, pieno di saliscendi piacevolissimi da fare in bici, posti ottimi da girare, zero traffico, tanta natura e campagna e più giù montagna! In effetti l'appennino ligure sorprende ogni volta, ogni svolta è un ambiente e un contesto diverso. Salendo verso le Capanne di Marcarolo e andando verso i piani di Praglia a ridosso di Genova c'è tutta una strada praticamente dove non passa nessuno e che costeggia scarpate, torrenti, zone totalmente incolte e piene di boschi, per poi svoltare e trovarsi montagne aride e franose, e di nuovo dopo un po' boschi, però questa volta con abeti marittimi e non più querce e acacie. E nessuno in giro.


Stavolta sono andato su con la bici leggera, dovevo andare a vedere un punto dove, iniziando il viaggio, sarei dovuto passare, il quale però è poco più che un sentiero (ho scoperto una volta arrivato) o comunque una carrozzabile totalmente sassosa e dissestata. Roba da mountain bike dure. Pian piano comunque l'orizzonte si apre e si alza, arrivano le prime "praterie" e se non ci fosse qualche nuvola che ripara dal sole ci sarebbe da sudare tantissimo. Qualche casetta si trova ogni tanto che spunta nei boschetti più in giù lungo la strada, una locanda ad un bivio è quasi vuota ma da dentro si sentono voci di vecchi (ovviamente) e un buonissimo odore di legna che arde e di cibo rustico. E poi improvvisamente si scorge il mare al di là dei monti, e una panchina rimane lì a ricordare questo evento eheh =D.


I piani di Praglia sono una specie di distesa di pascoli morbidi, però di animali nemmeno l'ombra. Non è gente di pastori la liguria da quanto ho esperienza nei miei giri.


Lascio la bici legata e son già le 14:00 e devo fare ancora tutta la strada per tornare indietro. Mi butto con passo rapido rapido giù per il sentiero diretto verso le ultime propaggini dell'appennino prima del mare, proprio a ridosso di Genova. L'orizzonte si apre nuovamente e prima il levante e poi, dopo ancora 20 minuti di camminata, il ponente si aprono alla vista. Arrivo fin ad un punto dove ci sono dei resti di alcuni fortini della prima guerra mondiale (credo) e accanto c'è un bivacco davvero molto essenziale, però aperto e insomma se si ha un materassino ci si può anche dormire.


Più su non si va, cioè si andrebbe ancora avanti ma si scenderebbe verso la costa, quindi a ciodo mi ributto indietro piglio la bici, mi immetto nella state del Turchino dopo altri girovagamenti per strade senza nessuno e via velocemente verso casa. La ligura è davvero una regione assurdissima, l'entroterra è quasi spopolato e assurdamente incasinato e geograficamente è difficile avere un'idea di tutte le microvalli che spuntano da ogni lato. Sulla statale del Turchino poi ti passano sopra la testa i viadotti dell''autostrada, alti alti, e più sotto case e orti ogni tanto, qualche paesino. Gallerie, di nuovo strade che girano, la ferrovia che spunta ogni tanto e la l'autostrada più sù. Insomma la costa e l'entroterra son due mondi a parte, montanari in valli strette e ripide e gente di mare in barca, tutto in uno.
Appunto per il viaggio: ho deciso di evitare questo sconquassamento ligure come partenza per il viaggio e puntare direttamente per lo svalico vicino al confine tra piemonte, lombardia ed emilia romagna. Già un paio di giorni guadagnati sulla tabella di marcia eheh!

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