"Be good, and if you don't be good be careful!" danish working-class miner

Thursday, May 26, 2011

Secondo giorno - martedì 24 maggio 2011

Corte Brugnatella - Marsaglia - Passo del Mercatello - Ferriere - Passo del Tomarlo - Passo di Montevacà - Bedonia
Km 87 - Dislivello pos. 1600 m

Mi son messo in testa, vedendo che in verità stamattina mi sento piuttosto fresco, di svalicare due passi per la giornata di oggi. La val Trebbia è molto contadina, viva e rustica. La gente è disponibile ahah, per i pendii un sacco di paesini e contrade con case di pietra. Ovviamente sempre vecchietti e qualche cane mansueto (i cani qua in montagna abbaiono molto di rado se ti vedono passare in bici, altro che territorialità come quelli di pianura o chiusi nei cortili. Insomma sono cani da strada, in genere son sempre ben disposti e quando passi se non gli disturbi è come se nulla fosse).





Qua e là paesini spersi che continuamente spuntano in mezzo alla selva. Ma cosa ci facevano qua d'inverno sti fioi? E ogni tanto qualche vecchietto che esce di casa c'è sempre. E' strano vedere in mezzo a questi boschi che non sembrano finire mai dei vecchietti e vecchiette che sembra che appenna toccandoli cadano. Vanno lentissimi, fan qualcosa nell'orto oppure niente semplicemente camminnano qua e là. Vecchietti into the wild. Vai a capire te...


 Discesa dopo il passo del Mercatello verso Ferriere. Bella cittadina, viva di una vita di quella di gente da campagna intenta a lavorare, a fare mercato e insomma allegra e di sano spirito emiliano!


All'una del pomeriggio aspetto che tramonti un po' il sole per imbarcarmi verso il Tomarlo, con la schiena ancora bruciacchiata (la notte prima non potevo dormire supino, ma da un fianco o dall'altro...). Guardando un albero dal sotto sopra la panchina su cui son semi cosciente (tutta la gente all'una sembra scomparsa dalle strade) faccio altri genere di viaggi.


Alla fine non resisto e decido di andare. La salita però va su regolare, e come al solito traffico inesistente. Strani automboili si vedono per le strade, e trattori super pompati, roba da andare in giro a Padova con sti cosi!



 Arrivato al passo del Tomarlo mollo la bici e faccio una veloce salita al Monte Nero, nome che mi incuriosiva...beh, bruttino come vetta, tutta pieni di pini mughi arruffatti e insomma qualche roccia più su da dove si poteva spaziare un po' lo sguardo. Un cartello all'inizio del sentiero faceva capire che qui una volta c'erano tanti pascoli. E infatti la faggetta più sotto era tutta fatta di alberi giovani, la cosa era strana. Finalmente la verità dei boschi italiani. Si stanno espandendo a ciodo rispetto a un po' di anni fa. In fondo all'orizzonte a nord si vedono come dei coni di cumulonemboli in formazione...che forse su sulle Alpi e in pianura ci sono temporali? Da qua sembra che siano eruttatti dei vulcani lontani lontani...



Scendo così dall'altra parte della Val di Nure, verso dove inizia il fiume Ceno in territorio parmense. Alle spalle ho il parco naturale dell'Aveto con ancora paesini che spuntano da non si sa dove...altro che ecovillaggi qua ragaz...



Arrivo ad Anzola. Terra di partigiani qua, e anche sembra di quelli cocciuti. Dappertutto fin più giù in valle sembra che da ste parti la lotta partigiana sia stata piuttosto intensa e ancora viene ricordata con cartelli e monumenti vari, come a ricordare che qui sono ancora, come dire, incazzati con la pianura. Scendendo giù verso Bedonia, dopo un piccolo svalico, però tutto cambia, e sempre reincominciare la civiltà. Valle molto ampia e distesa, tanta vita ma anche tanto traffico. Campi, pascoli, qua fanno il parmigiano, però di mucche nemmeno l'ombra. Pieno di cambi da sfalcio e fieno. Il fienile per le stalle in pianura forse.


L'isolamento dell'appennino qua sembra terminato. Così si fa fatica anche a trovare un posto dove montare la tenda, case un po' ovunque, campi, cani che incominciano ad abbaiarti contro (ma guarda un po') e insomma ci devo mettere di impegno per trovare un campo fuori mano senza salire troppo. Appena apro la tenda mi si riempe di mosche e moscerini, pieno! Sarà per il mio stato che son sudato e appiccicoso all'inverosimile e attiro insetti da ogni dove, le zanzare mi costringono a rimanermene all'interno della rete della tenda eheh! Pieno di insettini tutt'intorno...queste sono le inconvenienze di campeggiare in un campo da sfalcio. Poi mi accordo che tanti altri animali ci sono, uccelli e non finire, poi forse anche una volpe sfreccia a pochi metri da dove sono. E a lato dietro degli alberi col tempo dai rumori capisco che ci stanno dei cavalli. Insomma a valle l'eco della strada e dei camion e intorno tutta una vita animale intensa. Siamo in tanti in questa valle...







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