"Be good, and if you don't be good be careful!" danish working-class miner

Monday, June 13, 2011

Nono giorno - martedì 31maggio 2011

Lago di Suviana - Baigno - Lago di Brasimone - Castiglione dei Pèpoli - Roncobilaccio - San Giacomo - Passo della Futa - San Piero - Sagginale - Vicchio - Dicomano - Contea - Londa - Valico Croce a Mori - Stia - Poppi
Km 135 - Dislivello pos. 1700 m 

La giornata più pesante e difficile...sull'ultimo passo il temporale si è infine abbattuto e mi son preso una lavata con tuoni e fulmini andando su, e una super lavata scendendo dall'altro versante, c'era quasi la nebbia, vagavo tra le nuvole, non avevo più niente di asciutto addosso, scarpe imbevute e scendendo stavo rabbrividendo dal freddo.

L'inizio della giornata è stato di buon tempo ma uscire dalla zona dei laghi è stato duretto, è un continuo saliscendi e sulla cartina tutte queste salite e discese non sono evidenziate. Quindi arrivo tardi dove pensavo di arrivare presto. Intorno ci sono paesi tranquilli, poche cose, posti un po' fuori dal mondo anche qua. Mi sono molto piaciuti gli odori di queste parti. Ogni posto ha il suo odore, ha le sue fragranze e il suo profumo o puzzo lo demarca.






Qui dal lago parte una specie di condotto di tubo che sbuca poi ad un altro laghetto più a valle. Penso che lo usino per produrre energia elettrica, sfruttando la pendenza tra i due laghi, e anche come acqua per irrigare e per le attività a valle (questa cosa poi la trascriverò a sera nei miei appunti come tecnica da usare nei posti dove c'è un pendio per utilizzare un bacino d'acqua a monte come serbatoio sia per produrre elettricità sia come acqua di irrigazione)






Passo un viadotto autostradale. Questi mostri di cemento mi mettono sembre una bara sul cuore, son qualcosa di terribile. Mesto mesto ci passo sotto, qui la situazione è ancora più trasandata, quasi di abbandono, il viadotto poi crea un certo mal essere nella vita della gente a valle. Non saprei spiegarlo, ma si percepisce.


Altra salita, e poi giù verso il Mugello. La strada statale inizialmente, venendo giù, non è trafficata, ma vanno veloce, dannati loro. Specialmente i tir...il che preoccupa. Scendendo in valle poi il traffico aumenta e anche la velocità delle automobili. Strada molto spiacevole da girare in bicicletta, ma questo è l'unico modo di tagliare un po' la via tra i monti e arrivare veloce nel casentino.


Pian piano succede che sento la pancia duolermi, e il dolore aumenta finchè faccio fatica a pedalare. Sarà per stress da traffico, per il caldo, la stanchezza o che altro, alla fine spossato mi butt su un pratone vicino al paese di Vicchio e mangio qualcosa. Fa caldo, sto poco bene e il morale abbastanza a terra. Priorità è farmi passare questo travaglio di budella. Penso di avere dell'aria intrappolata nell'intestino e che deve uscire, qualche volta succede. Quindi incomincio a massaggiare, a fare "stretching addominale", a fare una specie di yoga inventato sul momento, tento di rilassarmi e liberare la mente...la cosa funziona, e lentamente sento che mi riprendo, il dolore passa e il vigore si riscalda. Voglio arrivare in casentino per qeusta sera, me lo son ormai messo in testa.


Il traffico non diminuisce, poi però nella svolta verso il passo e Stia c'è più calma e si incomincia però a salire. La salita va su bene, senonchè ecco che verso i vicini monti a ovest tutto si fa nero e i primi tuoni si scatenano. Il maltempo sembra indugiare contro i monti da quel lato, ma pian piano incomincio a sentire le prime goccioline. La strada porta proprio lì sotto, e in poco tempo ci son dentro. Più vado avanti più peggiora, i tuoni son sempre più violenti e vicini. Son tutto imbaccucato, scarpe, zaini, con borsette di plastica. La situazione si fa difficile, piove forte, sono stanco e i lampi mettono molto a disagio. E la strada sale. A una contrada mi fermo dentro la fermata dell'autobus e medito. Ma i pensieri vanno dove vogliono loro e non riesco proprio a calmarmi e decidere. Son in quello stato di confusione mentale che ti blocca e non ti fa più essere lucido e ci sente indifesi e soli. Aspetto ancora, e alla fine faccio la cosa che fulminea mi diventa chiara in testa. Agisco di reni, tiro giù una bella bestemmia, un HEE YAA! e mi butto su verso il passo. Sale l'adrenalina, ma a questo scatto di furore misto a pazzia subentra anche una certa allegria. E' un po' come essere ubriachi, mi metto quasi a cantare ad un certo punto, sento le forze ricrescere. Verso il passo poi il temporale pian piano smette e qualche raggio di sole arriva. Scende l'adrenalina e d'improvviso mi sento stanchissimo, uno straccetto.




Ma arrivo in su. Però dall'altro versante la situazione è quasi peggiore...appena incomincio a scendere inizia a piovere, pioggia densa e grossa, si vedono le nuvole salire su per i pendii, c'è quasi nebbia tanto fitta è la pioggia. Scendo lentamente perchè l'asfalto è pieno d'acqua. In men che non si dica sono zuppo d'acqua e incomincio ad aver freddo. Canticchio canzoni tra me e me. E' la discesa più lunga della mia vita eheh. Non c'è nessuno in giro e i boschi intorno a me sono fitti e sento la forza della natura che mi respinge, sento quel limite oltre il quale c'è qualcosa di troppo grande per me. Tengo duro. Alle prime case che si vedono un certo calore mi riprende nel cuore. Arrivo infine al paese di Stia, completamente zuppo, stanco ma il morale si è ripreso e il cuore scalda.


Scendo a valle fino a Poppi in un tramonto abbastanza romantico e trovo infine un campeggio quasi vuoto, ma molto carino sulle prime colline in valle. Alla signora del posto metto un po' di compassione ed è molto gentile. Monto tenda, metto ad asciugare cose e mi asciugo pure io. Tutto è di nuovo calmo e pastorale, la vita continua.

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