Son costretto a rimanere un giorno in più del previsto qui nella pineta di Viareggio, causa non belle condizioni metero per venerdì, laggiù verso le Apuane si vedono perturbazioni e nuvoloni arrivare da nord e visto che la mia direzione passa proprio per di lì ho deciso di aspettare fino a sabato, siccome voglio fare qualche giro a piedi anche per qualche monte delle Apuane.
Il parco naturale della pineta di Viareggio e la foresta umida che esso racchiude una un qualcosa di spettrale a volte quando ci cammini attraverso. Passandoci attraverso per andare verso la spiaggia, ed è abbastanza largo da prenderti un bel 20 minuti di camminata, senti che la natura non è sempre solidale con l'uomo. E' un posto in cui in mezzo all'intrico di piante e insetti non vi si percepisce un equilibrio e armonia, sarà forse anche per la sensazione di essere schiaccaito in mezzo alle piante e non poter vedere attraverso, ti senti un po' preda. Verso il tramonto poi questa specie di foresta umida si riempe di zanzare e camminare non si riesce, in men che non si dica hai decine di zanzare addosso e bisogna correre per non essere letteralmente mangiati vivi da un nugolo di insetti! E sono anche grossi! Tuttò ciò rende il posto molto poco poetico. Ma da un punto di vista naturalistico racchiude forse più interesse. Chissà...
La solitudine ogni tanto si fa sentire ma prontamente la voglia di continuare e andare avanti irrompe prepotentemente e da vigore...che non sia un buon segnale? Di solito bisogna rodare qualche giorno prima di entrare nella "mentalità" vagabondante da viaggio. Ma c'è ancora tanta e tanta strada da fare, e tanta salita. Ogni tanto mi vien nostalgia delle Alpi e delle trekkate per monti più rocciosi e aspri. Ed è questa "contro-forza" a farmi più paura, a farmi desistere dal viaggio, questo richiamo di qualche altro posto.
Oggi mi è venuto in mente che questa penisola e l'arco alpino che la racchiude che si chiama, guarda un po', Italia, può essere vista come un paese in cui bisogna imparare l'arte di essere montanari, pescatori e sapersi coltivare un po' d'orto. Gli elementi ambientali forgiano queste attitudini. Che poi quelli ricchi e famosi sono gli sportivi, gli avvocati i politici e quelli di spettacolo beh questo è un altro discorso. Loro vivono, come dire, sulle spalle degli altri eheh. Ci si dovrebbe ribellare a queste cose. Ma il clima in Italia, per lo più dolce e mite, aiuta alla contemplazione e l'abbondanza di una terra e mare fertili non fa mai mancare nulla in tavola, e così in qualche modo ci si arrangia sempre e si sbollenta lo spirito. O forse vale solo il vecchio adagio che con lo stomaco pieno si può pensare meglio e più gentilmente e si condona tutto. Va a saperlo.
Guardando le cartine oer le future mete, cercando stradem monti, borghi da attraversare, pian piano mi si schiariva tutta la portata dell'itinerario del viaggio. Vorrei tanto raggiungere il centro Italia e soprattutto l'Abruzzo e i suoi altipiani. Ma qualcosa mi spinge ancora più giù, verso l'entroterra del meridione. E scrutando le cartine mi accorgo di quanto remoto e ignoto esso sia per noi qua al nord eheh, quanti paesi dimenticati vi ci siano, in un intrico di montagne e valli. Fin a giungere in Calabria dove davvero i monti sono quasi inespugnabili e tutt passa lungo la costa. Un balcone per la Sicilia e l'Etna, montagna centrale del mediterraneo, che come un perno mi attrae con forza verso di sè, quasi dovessi andare a scrutare i segreti della Terra dentro il suo cratere. Eppure tutto è distante e lontano e difficile. Userò allora le tre regole fondamentali dell'alpinista, annotate da un documentario che avevo visto tempo fa su una spedizione sulle Ande andata un po' male per due alpinisti inglesi:
I) Dividere il percorso che si vuol fare da "A" verso "Z" in diverse parti e concentrarsi solo su un singolo passaggio, da "A" a "B", poi da "B" a "C" e così via, non facendosi scoraggiare dalla lontananza della fine.
II) Prendere sempre una decisione tra diverse possibilità e una volta scelta non tornare indietro ma seguirla in maniera decisa.
III) Mai farsi prendere dal panico, il panico e la paura uccidono la mente. Mantenere sempre il controllo e la mente calma e concentrata.
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