"Be good, and if you don't be good be careful!" danish working-class miner

Tuesday, June 14, 2011

Undicesimo giorno - giovedì 2 giugno 2011

Poppi - Bibbiena - La Verna - Caprese Michelangelo - Anghiari - Pistrino - Mezzavia - Città di Castello - Trestina - Umbertide - Gubbio
Km 144 - Dislivello pos. 1100-1150 m 

Parto di buon ora in mattinata, il tempo ancora non promette bene, però sembra
calmo. Poi qui le montagne si abbassanno, quindi rovesci prepotenti non dovrebbero essrcene. Devo raggiungere in cima ad un passo il monastero di La Verna, che quanto pare è famoso per aver ospitato anche San Francesco e sta gente qua. La salita va su bene, al monastero è pieno di pellegrini, il nuovo turismo da chiesa, il posto non è diciamo granchè, certo è un eremo, ma neanche tanto così eremo.




Il bosco dietro invece trasmette una certa energia ed è ben tenuto, ci sono alberi alti alti e vecchi. E ovviamente qua non c'è nessuno, tutti a vedere dipinti di santi e ad ascoltare monaci in scarpe da ginnastica che parlano di amore e fraternità. Dio bon.



Scendo e passo da vari paesetti, qui l'atmosfera è più tranquilla e rurale, a quanto pare uno di questi paesetti ha dato i natali al nostro caro pittore rinascimentale Michelangelo, Caprese Michelangelo, che non capisco se questo posto si chiama "Michelangelo" di suo o gliel'hanno appioppato dopo in suo onore. Posti con poca gente, case ben tenute, tipiche, di mattoni color terra. Dalle rare macchine che mi passano accanto, tutti macchinoni, e da la poca vita per i campi mi faccio l'idea che queste siano per la maggior parte seconde case, o comunque case non più abitate permanentemente. In effetti sto passando un posto abbastanza isolato e fuori mano.



Più giù scendendo verso Anghiari la campagna diventa davvero bucolica e da campagna, spuntano trattori, orti, e le strade diventano più rotte e bucate. Insomma qua si vive.



Arrivo a Città di Castello, cittadina piuttosto singolare in pianura, circondata da mura. Esternamente neanche una cosa nuova addossata alla vecchia città, come Padova intendiamoci, invece internamente un nugolo di viuzze, viettini, molto claustrofobica, un po' in decadenza. Questo posto mi da l'idea che quando l'han costruito la gente di allora doveva essere non in ottimi rapporti con i suoi vicini, e che le mura rappresentassero un po' quel confine oltre cui c'era il "foreste", l'ignoto. Tutto chiuso, stretto, le mura per quanto belle vederle da un punto di vista storico e architettonico ti fan capire la chiusura e la difficoltà dei tempi medioevali. Un po' come le piramidi. Belle, grandiose, ma quando le si guarda bisogna tenere conto che tanta maestosità ha richiesto lo sfruttamento di migliaia di persone. Insomma, io le farei demolire, sono e resteranno sempre un simbolo di sfruttamento.
Proseguo per umbertide e il traffico incomincia a farsi sentire. Nuove nubi si affacciano sopra di me, sono lente, ma sono grosse e minacciose. Per fortuna svolto verso est, e me le lascio dietro. Sto andando verso Gubbio, altra cittadina medioevale arrocata sul pendio di un monte-panettone (come tante ce ne sono in Umbria in queste zone).



Verso Gubbio aumenta il casino e alle porte della città girano nugoli di turisti e di gente. Scoprirò poi la sera che oggi c'è una specie di festa in città, qualcosa di tradizionale, e il casino è quindi spiegato.


 Vado in un campeggio più giù nella campagna, qui si ritorna a respirare e l'atmosfera è calma e tranquilla. Monto tenda, e roba, faccio doccia, e poi quando torno alla tenda chi mi trovo? Un altro cicloviaggiatore che sta montando la tenda! Vado subito da lui, attacco bottone e ci troviamo subito in sintonia, alla fine scopro che questo tipo di modena, Marco, è un gran ciclo-avventuriero, è tornato giusto due mesi fa dal Sud America, da nord a sud per la famosa carretera austral, quattro mesi di viaggio per sterrato e posti persi. Ci facciam una birretta la sera in città, discutiamo tutta la sera di bici, viaggi, e giri vari, sto tipo conosce anche Obes Grandini, un altro tizio di Ferrara che si è fatto Asia, Africa e gira come un pazzo, sebbene abbia una certa età e faccia di lavoro l'operaio agricolo. A proposito, il blog di Marco è http://www.atravesla.it, molto bello e interessante, racconta del suo viaggio in Sud America! Bell'incontro, mi gasa molto, anche perchè non mi aspettavo di trovare davvero tipi così in posti come questi eheh!

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